Ieri durante uno dei miei usuali spostamenti Firenze Milano, mi è capitato di ascoltare per radio esperienze vissute di passaggio generazionale.
Gli ospiti telefonici illustravano come avevano vissuto il passaggio generazionale e solo dalle storie di successo si evinceva la fondamentale importanza di un aiuto esterno nel traghettamento delle nuove generazioni al comando dell’azienda di famiglia.
Il seguire la trasmissione radiofonica mi ha ricordato che questo mese nella newsletter mi sono prefisso di rispondere ad una delle vostre domande più frequenti.
Ho bisogno di un direttore generale temporaneo?
Contesti e situazioni diverse portano molti di voi a sentire l’esigenza di introdurre un direttore generale temporaneo, quello del passaggio generazionale è uno dei più importanti.
L’utilizzo di un direttore generale temporaneo è necessario ad esempio, in tutti quei casi ove per motivi familiari, affettivi e storici non si può dire o non si riesce a dire chi fa cosa in base alle sue reali capacità.
Questa situazione sovente porta l’azienda in una situazione di stallo, deleteria per la crescita e per lo sviluppo della medesima.
Per anni si convive con un’anarchia dirigenziale proprietaria, poi un giorno il mercato che si evolve molto più rapidamente della tua azienda, comincia metterti alla prova e tu ti accorgi che per soddisfarlo cominci soffrire. E’ una sofferenza inizialmente leggera ma che si aggrava col passare del tempo fino a quando non si trasforma in sprechi, lentezze e perdite di quote del mercato ed è allora che noi riceviamo la richiesta: “Forse ho necessità di un direttore generale temporaneo”.
Premetto che ovviamente, non tutti i casi sono risolvibili con l’organizzazione e la meritocrazia che può introdurre un direttore generale temporaneo.
Una volta introdotto in azienda il direttore generale temporaneo (o un piccolo staff temporaneo, ciò dipende dalla dimensione aziendale e dal livello di managerializzazione della azienda stessa), darà inizio ad una analisi approfondita delle capacità dei singoli e dei ruoli che ricoprono, analisi che in seguito gli permetterà di dire chi fa cosa.
Assieme a ciò, vivendo l’azienda quotidianamente, sarà in grado di stabilire nuovi modelli organizzativi e flussi operativi. Quindi giungeremo al risultato di chi fa cosa e come.
Durante questo percorso, il direttore generale temporaneo individuerà all’interno dell’azienda, se c’è, il suo successore e lo affiancherà nella crescita professionale ogni giorno insegnandoli, ma soprattutto facendolo lavorare con lui spalla a spalla, per risolvere le problematiche aziendali quotidiane e quelle strategiche a più lungo respiro.
L’intervento di un direttore generale temporaneo, lo dico per esperienza, porta nuova linfa vitale all’azienda, dà quel giusto “scossone” che fa capire a tutti in azienda che la proprietà è ad un svolta ed ha la volontà di volersi migliorare.
I risultati, sempre positivi di questo intervento, sono dati da due fattori indissolubili tra loro: la capacità e l’esperienza plurisettoriale del direttore generale temporaneo e la certezza per lui di essere avulso da problemi familiari ed affettivi sempre presenti in azienda e quindi di dare sempre un giudizio imparziale sulle persone, sull’organizzazione e sulle strategie. |