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Uscire dalla Crisi ...
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Uscire dalla crisi con Short Connection Italia
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Gestire la crisi aziendale:  


La gestione della “crisi aziendale” è uno dei temi verso i quali i nostri lettori mostrano sempre maggiore interesse, anche in virtù della contingente e non incoraggiante situazione economica generale.
Abbiamo perciò deciso di concentrare in questa newsletter, una sintesi delle fasi di gestione e caratteristiche tipiche del problema, prendendo spunto dalle circostanze e dalle esperienze vissute nelle nostre attività di management temporaneo volte a gestire e risolvere questo tipo di situazioni aziendali.

I CAMPANELLI D’ALLARME

La crisi aziendale non è assolutamente un fenomeno che si verifica in tempi brevi.

Molti sono i segnali che la precedono e che possono essere avvertiti e gestiti per tempo, ma è indispensabile considerarli in maniera obbiettiva, analizzandoli correttamente e cercando di non confondere i risultati negativi con le cause che li hanno generati.

Gli indicatori di riferimento che più frequentemente mettono in evidenza una situazione di crisi aziendale, sono i seguenti:

  • Perdite di esercizio o diminuzioni costanti e significative del fatturato (oltre il 15% anno) ricorrenti negli ultimi 2/3 esercizi.
  • Oneri finanziari elevati in rapporto al fatturato sviluppato, diciamo nell’ordine del 10% o superiore.
  • Forte indebitamento con le strutture bancarie e con i fornitori.

Tenere sotto controllo questi indicatori integrando magari l’analisi con informazioni di comparazione rispetto alla concorrenza, permette di prevedere situazioni di crisi e di conseguenza, porre rimedio anticipatamente con sforzi sicuramente più contenuti.

L’IMPRENDITORE ED IL SUO RUOLO

L’imprenditore gioca un ruolo fondamentale nella gestione della crisi aziendale.

E’ lui che per primo si rende conto della crisi in atto o in arrivo ed è lui che muove le leve per porvi rimedio.

Non è raro che anche il più bravo e capace degli imprenditori si trovi in difficoltà verso la gestione di una situazione di crisi d’impresa.

L’azienda è una sua creatura, spesso ne vanta la paternità e non è semplice stravolgere le modalità di gestione e le filosofie di condotta che l’hanno portata a svilupparsi negli anni, come non è facile dover decidere di compromettere certi rapporti personali nel bene dell’azienda, magari proprio verso quelle figure che hanno vissuto e contribuito a far nascere e crescere l’impresa fino a quel momento, oppure dover constatare che una delle soluzioni possibili prevede la contrazione di uno o più reparti aziendali.

Tutte queste situazioni rendono l’imprenditore, suo malgrado, un indispensabile attore nella gestione della crisi aziendale ma solamente nel ruolo di chi intelligentemente saprà identificare il giusto supporto esterno come gestore della strategia di soluzione del problema.

Con ciò non si vuole intendere che l’imprenditore non abbia le capacità necessarie per far fronte alla situazione, ma sicuramente un manager esterno, non essendo legato da alcuna forma di “affetto” verso l’azienda e le persone che la compongono, avrà la freddezza e la razionalità necessarie per analizzare il problema ed adottare le strategie più efficaci.

L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE

E’ importante sottolineare il concetto di “prevenzione", dato che per nostra esperienza, nella stragrande maggioranza dei casi in cui Short Connection viene coinvolta per interventi di Management Temporaneo, l’imprenditore o la proprietà si sono mossi verso l’attività di intervento con ritardo, per mancanza di coordinamento, difficile gestione di problemi interni o semplicemente per errata valutazione della gravità del problema.

Ovviamente intervenire su una situazione di crisi già avanzata è più complesso ed impegnativo.

Per questo motivo è importante per l’imprenditore o la proprietà mantenere costante l’attività di analisi della situazione aziendale e razionalizzare bene, nel caso in cui si riscontrino irregolarità nelle informazioni, se si è in grado di affrontare i problemi e risolverli, o se sia magari più opportuno richiedere un supporto esterno, affidandosi a manager temporanei esperti e capaci di riportare la situazione ai livelli ottimali.

LE TRE SOLUZIONI POSSIBILI

Quando ci troviamo di fronte ad una situazione di crisi aziendale tre sono le strategie di intervento che possono essere intraprese:

  • L’azienda può essere ristrutturata, ovvero si interviene in maniera pesante con attività di risanamento e riorganizzazione.

In questo caso, l’intervento di un Manager Temporaneo è sicuramente la soluzione più efficace.
Un manager esterno avrà un approccio al problema pratico e concreto, senza essere coinvolto da relazioni personali interne o da vissuti aziendali, avendo come unico obbiettivo il risultato nei tempi più brevi.
Non a caso tutte le ristrutturazioni di successo sono state realizzate con l’intervento di un nuovo manager che ha rilevato l'azienda o che è stato incaricato di ricoprire ruoli di alta direzione. 

  • L’azienda può essere ceduta, nel caso in cui ovviamente risulti interessante per il mercato, in termini di parco clienti, prodotti, marchi posseduti, o beni immobili.

Anche in questo caso l’avvalersi di un collaboratore esterno permette all’imprenditore o proprietà di tirarsi completamente fuori dall’operazione di cessione che deve essere effettuata in tempi brevi per non perdere l’appeal dell’offerta e non deve essere assolutamente influenzata da orgogli o da ovvie relazioni affettive verso persone o cose. 

  • L’azienda può essere liquidata con intelligenza.

Con “Intelligenza” perché, al contrario dell’opinione comune a molti imprenditori che vedono questa soluzione come un fallimento in tutti i sensi, si può procedere con metodo e strategia nel liquidare l’azienda, massimizzando la riscossione dei crediti e attivando attività di conciliazione verso i fornitori e le banche, realizzando il massimo dalla vendita dei beni mobili ed immobili e dimissionando gradualmente il personale, in sintesi, traendo il massimo vantaggio e profitto dall’intera operazione.

Essendo un’attività che sicuramente può rappresentare un trauma per l’azienda, è a nostro avviso da intraprendere con l’ausilio di un manager temporaneo che con sicurezza e determinazione metta in atto le giuste strategie da eseguire con competenza e sopratutto in tempi rapidi.

COSA NON FARE IN UNA SITUAZIONE DI CRISI AZIENDALE

La cosa che risulta essere la più deleteria in assoluto in una situazione di crisi è

“…aspettare immobili che la cosa si risolva da se…”

perché ciò non accade mai.

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